Alla base di questo progetto c’è la
scelta di lavorare sullo spazio aperto, continuo,
dalla profondità della quota dei treni al cielo
sopra la città. I volumi sono solidi e austeri,
ripiegati attorno a cavità, che determinano e
delimitano la spazialità interna della stazione. Il
progetto propone la sovrapposizione di due sistemi;
il primo è la Stazione Alta Velocità, caratterizzata
dai flussi canalizzati, perfettamente servita dai
taxi e dai kiss and ride, che, grazie ad una
radicale riorganizzazione viabilistica) arrivano
velocemente e scendono giù, separati come negli
aeroporti. Il secondo è un’ampia e articolata rete
di percorsi pedonali, che realizza un’effettiva
connessione intermodale fra i distanti nodi della
stazione Circondaria, i suoi parcheggi, la stazione
dei bus di Belfiore, il suo tram veloce e i suoi
parcheggi: una connessione che è intesa anche come
pure e semplice connessione urbana (al servizio di
utenti anche disinteressati al trasporto), tanto è
vero che si svolge in piano, ad una quota alta. Così
gli spazi per lo shopping, la ristorazione e la
sosta recuperano credibilità, superando le
condizioni asfittiche e sfavorevoli del sito
prescelto, infelicemente connesso col tessuto
edilizio e con la rete viaria della città. |